Top Gun: Maverick, Tom Cruise fa impazzire Cannes con il sequel di uno dei suoi film più amati dal pubblico. La recensione di Giacomo Brunoro
Top Gun: Maverick era sicuramente il film più atteso dal grande pubblico al Festival di Cannes. La prima di mercoledì 18 maggio è stata un vero e proprio evento nell’evento: una mega installazione permanente sulla Croisette e i caccia della Patrouille de France (l’equivalente delle nostre frecce tricolore) che hanno sorvolato il Palais du Festival durante il red carpet; e poi, ancora, la Palma d’oro d’onore a Tom Cruise, per non parlare dell’emozionante omaggio dedicato alla star americana, con un montaggio di una decina di minuti con le sue scene più iconiche che ha preceduto tutte le proiezioni del film.
Operazione nostalgia perfettamente riuscita
Ma al di là del glamour e del red carpet, com’è questo Top Gun: Maverick? Beh, devo dire che è un filmazzo, pensato scientificamente per chi è cresciuto con le immagini del primo Top Gun impresse nella memoria (io ricordo ancora il sabato pomeriggio in cui mia cugina Anna ci portò a vederlo al Cinema Marconi, dietro a Santa Giustina, cinema che non esiste più da anni).
Un’operazione nostalgia (volo radente compreso) che affonda le sue radici negli anni ’80 e nel film che, forse, ha contribuito più di tutti a creare la leggenda di Tom Cruise.
La messa in scena, ça va sans dire, è perfetta, come si addisce a un blockbuster a stelle e strisce di questo livello. Proprio per questo Top Gun: Maverick è un film da vedere rigorosamente in sala per gustare a pieno tutte le americanate di una storia che schiaccia sull’acceleratore dall’inizio alla fine.
Un film per molti ma non per tutti
Sia chiaro, se amate i film d’essai e i drammi introspettivi questo non è il film che fa per voi. Qui si paga il biglietto per vedere una storia probabilmente un po’ ridicola che però ha il gran pregio di farti saltare sulla sedia, con il bonus di qualche lacrimuccia per i più sensibili (o i più nostalgici).
Amicizia, amore, cameratismo, eroismo, buoni sentimenti… proprio come nel primo Top Gun gli unici davvero cattivi sono i poveracci col casco nero che cercano in tutti modi di ammazzare i buoni. Nel mondo di Maverick non c’è spazio per le mezze misure, ha la fortuna di vivere in un mondo in cui tutto è bianco o nero (beato lui!).