La pattuglia dell’alba è un noir mozzafiato dai molteplici intrecci che si riallacciano in uno dei finali più vividi che siano mai stati scritti

In ricordo di Niccolò che prima mi convinceva che i draghi non esistono nella realtà ma solo nelle favole, e poi mi accompagnava con il suo sorriso spontaneo a giocarci insieme.

La pattuglia dell’albaTitolo: La Pattuglia dell’Alba
Autore: Don Winslow
PP: 365
Editore: Einaudi
Prezzo: Euro 18.50

Dopo la pubblicazione de L’Inverno di Frankie Machine, il libro con il quale Don Winsolw ha scandagliato la falsa mitologia mafiosa (come quella per esempio tratteggiata da Mario Puzo) e il superlativo affresco politico-criminale narrato ne Il Potere del cane, è nelle librerie da qualche tempo l’ultimo capolavoro del nuovo astro nascente del noir americano, La Pattuglia dell’alba.

Il nuovo romanzo di Winslow presenta tutti gli stilemi dell’hardboiled rielaborati da James Crumley nella metà degli anni ‘70, ma nello stesso tempo se ne distacca soprattutto per la capacità dell’autore di tratteggiare a tutto tondo i caratteri sia dei protagonisti sia dei personaggi minori che appaiono lungo l’intreccio narrativo.

Un intreccio che, come al solito, risulta efficacissimo proprio per le capacità di Don Winslow di svilupparlo su piani differenti: un primo livello, quello relativo al plot principale; un secondo livello, relativo allo sfondo socio-politico dove si svolge l’azione e un terzo livello più profondo, ma non per questo meno evidente, che risulta essere quello più ampio dell’essere umano in lotta con se stesso.

In questo avvincente romanzo, oltre al protagonista, l’ex poliziotto ora detective privato Boone Daniels, troviamo come suoi compagni di surf mattutino sulle spiagge di La Jolla, Ocean Beach e di Pacific Beach, da cui il nome la pattuglia dell’alba, un energumeno samoano High Tide; la bellissima (e tostissima) Sunny Day; il bagnino e gigolò Dave The Love God; il folle poliziotto di origini giapponesi Johnny Banzai e il giovane rasta bianco Hang Twelve.

Tutti quanti sono in attesa di provare a cavalcare la grande onda, conseguenza della più grande mareggiata che si sia mai abbattuta negli ultimi vent’anni sulle spiagge di San Diego e non solo.

Lo studio di avvocati per il quale a volte lavora Boone lo incarica di rintracciare una spogliarellista, testimone in un’accusa per truffa ai danni di un’assicurazione, un lavoretto semplice per Boone, se non che ci troviamo a due passi dal Messico, in una San Diego che al di là delle apparenze dei benestanti e dei nuovi surfisti alla moda (“e poi arrivarono i Beach Boys….. che trasformarono la 101 Highway in un enorme parcheggio”), è impregnata di un nero che più nero non si può, una San Diego costruita sulla violenza, sui soprusi e sulle tratte dei nuovi schiavi del terzo millennio.

Non a caso, la loro non è l’unica Pattuglia dell’alba che si aggira per la città californiana… e l’indagine porterà Boone, come sempre nei libri di Winslow, a fare i conti con il proprio passato.

Un vero noir mozzafiato, i cui molteplici intrecci dipanati nelle prime pagine, si riallacciano in uno dei finali più vividi e attanaglianti che siano mai stati scritti, non dimenticando l’efficacia e l’ironia dei dialoghi, la minuziosa e dettagliata descrizione di una San Diego che lo scrittore sembra illustrare in forma di cartina geografica sotto gli occhi del lettore, un romanzo da leggere tutto d’un fiato, come un surfista nato cavalca un’immensa e selvaggia onda durante l’ora dei gentiluomini.