Una vita per una vita, la recensione di Federica Belleri del romanzo di Pierluigi Porazzi e Massimo Campazzo pubblicato da Pendragon Edizioni..
Titolo: Una vita per una vita
Autore: Pierluigi Porazzi e Massimo Campazzo
Editore: Pendragon
Si può morire per amore? Una domanda importante da porsi dopo aver letto questo libro.
Il romanzo di Porazzi e Campazzo è la storia di un assassino per caso, perché il destino gli ha riservato solo cattiverie e atti di bullismo terribili. Perché gli anni del liceo gli hanno rubato serenità, sorrisi e possibilità di amare davvero. Perché è rimasto solo, sfigurato e mostruoso. Nessuno lo vuole, nessuno lo cerca, perché il suo aspetto è terrificante.
Siamo a Udine e la storia del Friuli che cambia è lo sfondo del romanzo. Un territorio devastato e ricostruito dopo il terremoto. Le città ampliate a soffocare la terra. I profughi che arrivano in cerca di fortuna. Le vecchie abitudini e tradizioni che vanno man mano sparendo…
E l’ispettore Cavalieri che si trova coinvolto in questa indagine e viene catapultato indietro di trent’anni. Sì perché, lui conosce le vittime, da tanto tempo…
Una vita per una vita, perché le cicatrici rimangono indelebili sulla pelle e nell’anima e la sofferenza provata a lungo ha bisogno di trovare lo sfogo adatto. Questo è un viaggio sulla strada del senso di colpa, del dolore prolungato, della solitudine e della malattia. È la vendetta provocata dall’egoismo e dalla superficialità.
È l’errore madornale che marchia a vita. Romanzo crudo, che colpisce ai fianchi. Senza sosta. Assolutamente consigliato. Buona lettura.